“La sentenza di oggi della Corte di Giustizia Ue sui balneari è da leggere attentamente. Se da un lato ribadisce alcuni principi già noti, dall’altro conferisce piena legittimità e rafforza l’utilità del lavoro impostato dal governo con il tavolo tecnico, che sarà chiamato a breve a predisporre la mappatura delle aree demaniali”. Così Gianluca Caramanna, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Attività produttive e responsabile del Dipartimento Turismo del partito. “Su questa base, siamo certi, il governo potrà continuare il dialogo in corso con la Commissione Ue, al fine di arrivare in tempi brevi ad una normativa che definisca una volta per tutte la questione, garantendo un quadro certo agli operatori e alle amministrazioni coinvolte”, conclude il parlamentare – Adnkronos
“La sentenza della Corte di Giustizia europea da’ ragione all’approccio che da anni la Lega e io personalmente, gia’ da ministro, portiamo avanti. Conferma, infatti, che l’eventuale applicazione della direttiva sulla concorrenza anche alle concessioni balneari italiane passa per la verifica della scarsita’ delle risorse a livello nazionale, non solo o non tanto a livello locale. Una scarsita’ che, di fronte a 8mila chilometri di coste, e’ evidentemente inesistente. Quindi: niente scarsita’, niente Bolkestein”. “I giudici di Lussemburgo – riprende – scrivono che la direttiva europea ‘conferisce agli Stati membri un certo margine di discrezionalita’ nella scelta dei criteri applicabili alla valutazione della scarsita’ delle risorse naturali’, preferendo una valutazione a carattere nazionale, locale, oppure combinata. Questo smentisce chi, compreso il Consiglio di Stato, ha dato per scontata tale scarsita’, solo perche’ guardava a singoli Comuni o ristretti territori, in cui la presenza di stabilimenti balneari puo’ essere piu’ densa. Un criterio che noi abbiamo sempre respinto e oggi anche la CGE conferma la nostra valutazione”. “In definitiva – conclude il responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega – questa sentenza rappresenta un’ulteriore spinta a procedere rapidamente con la mappatura delle spiagge da noi richiesta e a convocare rapidamente il tavolo interministeriale per stabilire una volta per tutte con criteri equi i termini entro i quali le risorse del demanio marittimo italiano possono essere considerate scarse. Questi passaggi restano presupposti essenziali per mettere a gara eventuali nuove concessioni in maniera ‘imparziale e trasparente’, come richiesto dalla Corte, tutelando al contempo le imprese gia’ esistenti”.
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