Licordari, Assobalneari: “Necessario avviare tavolo tecnico interministeriale al più presto”

Le giornate primaverili che con temperature miti preannunciano l’ inizio ormai imminente dell’ estate rende sempre più attuale la questione delle concessioni che riguardano tutto il comparto turistico ricreativo ed in particolar modo gli stabilimenti balneari, i porti turistici ed il mondo della nautica.

I segnali provenienti da alcuni Comuni ed anche i continui richiami da parte di alcuni organi di informazione che, in malafede ed in modo strumentale, legano la vicenda balneare all’ ottenimento dei fondi del PNRR come un nodo da risolvere, hanno indotto le Organizzazioni degli imprenditori balneari insieme alle Associazioni della nautica e dei porti turistici, facendo fronte comune, ad inviare la richiesta di convocazione del Tavolo tecnico previsto dal DL 198/22 al Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni e per conoscenza a tutti i Ministri competenti.
“Crediamo che i tempi siano maturi per avviare i lavori del Tavolo previsti dalla normativa vigente, per avviare il percorso a tutela di imprese che contribuiscono a tenere alto il prodotto Made in Italy e che contribuiscono alla crescita del PIL con un modello che altri Paesi, nostri competitors hanno copiato e tutelano per sviluppare la loro economia” – dichiara Fabrizio Licordari Presidente di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria.
“Gli attacchi continui da parte di una certa stampa che, in modo costante, utilizza argomenti pretestuosi per avere appeal nei confronti dell’ opinione pubblica che conosce in modo superficiale questa vicenda, è vergognoso perché solo un cieco non si può accorgere che questo comportamento danneggia le imprese italiane e la nostra economia, favorendo invece chi sta dietro le quinte e con un’ abile regia lavora per consentire a multinazionali e a fondi di investimento di poter sbarcare sulle nostre coste egemonizzando l’ economia del mare come già è stato fatto dalla grande distribuzione a discapito del piccolo commercio di quartiere. Sono fermamente convinto che il Governo, insieme al Parlamento, abbia in mano gli strumenti e gli argomenti per difendere ed opporsi a questo attacco proveniente da Bruxelles, ma per farlo – conclude il Presidente Licordari – è necessario avviare al più presto il Tavolo Tecnico con coloro che sono coinvolti in questa vicenda, politici ed imprese, proprio come abbiamo richiesto.

Lettera richiesta tavolo tecnico

Ddl concorrenza: M5S, ‘da balneari a porti, governo ha problemi evidenti’

“Dai balneati ai porti, il governo ha problemi evidenti con il ddl concorrenza”. A sostenerlo è il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S. “E’ incredibile constatare – esordisce in una nota – come il governo Meloni sia ancora fermo sulle proprie convinzioni assurde in merito alle concessioni balneari. Ancora due giorni fa il ministro Tajani ha voluto ribadire la stanca nenia delle imprese da tutelare. Dimentica forse il Ministro che solo a giugno dello scorso anno Forza Italia, ovvero il suo partito, votò convintamente il Ddl Concorrenza. Una legge, approvata anche dalla Lega, nella quale venne trovato un giusto punto di equilibrio tra i diversi interessi contrastanti, tra cui quelli dello Stato e delle imprese del settore, dove si garantivano a queste ultime precise tutele come le premialità in sede di gara e indennizzi a carico del subentrante. Nonostante gli ammonimenti del presidente Mattarella, le sentenze chiare del Consiglio di Stato e gli ammonimenti dell’Ue, il governo Meloni ha voluto sospendere gli effetti di tale legge e insistere nel procrastinare lo status quo senza fornire soluzioni su come superare l’inpasse delle proroghe”.
“A questo si aggiunge un altro fronte di incertezza, che è quello delle gare per le banchine dei porti, sul quale il governo Meloni ha pasticciato a fine anno in sede di attuazione della legge sulla Concorrenza, con la conseguenza di mettere a repentaglio la road map del Pnrr, del quale l’Italia aspetta una tranche di finanziamento da 19 miliardi. In definitiva, il governo Meloni e le forze di maggioranza dimostrano di avere una sorta di allergia sul tema della concorrenza. A farne le spese è il nostro sistema paese, con investimenti bloccati in due settori nevralgici e il rischio sempre più concreto che da Bruxelles prendano provvedimenti non proprio edificanti nei confronti dell’Italia. Attendiamo adesso l’ennesima retromarcia del Governo Meloni, dopo le false promesse della campagna elettorale”, conclude.