Balneari: Fratelli d’Italia incontra delegazione toscana Sib

Nel pomeriggio di mercoledì 15 marzo, abbiamo incontrato, assieme al componente della Commissione Turismo della Camera dei Deputati, l’onorevole Riccardo Zucconi, una delegazione dell’associazione Balneari della Sib della provincia di Grosseto, per ascoltare le sue istanze e le sue proposte, ma anche le legittime preoccupazioni sul futuro prossimo della categoria”.

A dichiararlo è il deputato grossetano di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi.

La delegazione era composta dal presidente provinciale di Sib-Grosseto, Daniele Avvento, e dai vice Eugenio Franceschi e Gianluca Ricci, accompagnati dal neo coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Grosseto, Luca Minucci.

“Durante l’incontro – spiegano Fabrizio Rossi e Riccardo Zucconi – abbiamo ribadito l’impegno da parte di Fratelli d’Italia e del Governo guidato da Giorgia Meloni nel farsi carico della problematica, a partire dell’emendamento al Decreto ‘Milleproroghe’, con il quale abbiamo rimandato la messa in gara delle concessioni, difendendo dalla ‘longa manu’ del libero mercato estero, nonostante il Consiglio di Stato abbia bocciato l’iniziativa”.

“Fratelli d’Italia – proseguono i deputati Rossi e Zucconi – si è battuta sin da subito contro la scellerata direttiva Bolkestein applicata a questo importante settore dell’economia e del turismo italiano. Un settore, quello delle aziende dei balneari, che impatta su circa 30mila aziende italiane. Da sempre il nostro partito è contro ogni esproprio ingiusto e penalizzante per il nostro tessuto ricettivo. Noi di Fratelli d’Italia continueremo a stare come sempre dalla parte degli imprenditori, maremmani, toscani e nazionali, cercando assieme a loro di ricercare e trovare le soluzioni più concrete e di buon senso che possano servire al nostro Paese”.

Riforma concessioni, Mauro Della Valle e Mauro Vanni: “Le associazioni balneari inizino a dialogare, o sarà la fine del settore”

”Gli atteggiamenti divisivi ed i ruoli di onniscienza non hanno mai portato a nulla di buono”

«Migliaia di famiglie d’ imprese balneari italiane stanno rischiando seriamente di finire al macero. Le associazioni di categoria non perdano tempo in litigi alla disperata ricerca di medaglie per meriti sul campo , lavorino in maniera unitaria per definire insieme al governo i criteri con cui completare la riforma delle concessioni avviata dalla legge sulla concorrenza».

È l’appello lanciato da Mauro Della Valle di Confimprese Demaniali e Mauro Vanni di Confartigianato Imprese Demaniali alle altre otto associazioni che rappresentano gli imprenditori balneari italiani. «Non c’è più tempo da perdere: i nostri titoli sono in scadenza al più tardi il 31 dicembre 2024, perciò occorre mettersi subito al lavoro e sollecitare il Governo per dare mandato a redigere un decreto attuativo che restituisca ai balneari certezze sul proprio futuro e riconosca gli investimenti fatti finora. Ma per farlo, occorre mettere da parte le divisioni ed individualismi che finora hanno solo portato danni, sotto agli occhi di tutti.” Sottolineano i Rappresentanti «Purtroppo anche nei giorni scorsi abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che le associazioni di categoria pensano più ai loro interessi di bottega che a fare il bene dell’intero settore. Infatti, davanti alla nostra semplice proposta di mobilitare gli Associati annunciando una manifestazione in piazza, inviare una lettera unitaria al governo affinché ci ricevesse con urgenza, abbiamo incontrato un muro di gomma, che ha portato al fallimento di questo tentativo. Eppure si trattava di una semplice annuncio a mobilitarci tutto insieme ed una richiesta di appuntamento, che intendevamo inviare su sollecito di alcuni esponenti politici di primaria importanza».

Aggiungono infine: «Il governo, ora, agisca subito. Ma finché le altre associazioni manterranno questo atteggiamento divisivo, da irresponsabili , non si potrà ottenere niente di buono. Nel frattempo migliaia di piccole imprese familiari sono disperate e rischiano la loro fine. Con questo appello, facciamo un ultimo tentativo: le associazioni di categoria si uniscano intorno a un tavolo, mettano da parte le differenze e lavorino a una proposta unitaria. Se lo scopo di tutti è quello di salvare le imprese, non si capisce perché non si voglia inviare al governo una semplice richiesta di convocazione su una questione più che mai urgente».