Centinaio, Lega: “Rivendichiamo norma introdotta con Milleproroghe e diritto Parlamento a legiferare”

La sentenza del Consiglio di Stato non ci sorprende. I giudici già nel 2021 avevano preannunciato che qualsiasi proroga successiva alle concessioni balneari sarebbe stata considerata da loro priva di efficacia. Noi però rivendichiamo la norma introdotta con la conversione in legge del ‘Milleproroghe’ e il diritto del Parlamento a legiferare. A maggior ragione dopo questo pronunciamento, invitiamo il governo ad accelerare sulla mappatura delle coste. Una volta che avremo chiaro il quadro di quanta parte del litorale italiano è attualmente occupato e quanto invece rimane libero, potremo dimostrare alla Commissione europea che ci sono gli spazi per consentire l’ingresso di nuovi concessionari. Cioè, che le coste italiane non possono essere considerate una risorsa scarsa e, di conseguenza, le concessioni demaniali marittime non rientrano nella direttiva Bolkestein. Questa è la battaglia politica che la Lega si è sempre intestata in Italia e in Europa e continuerà a farlo, invitando anche gli alleati di governo a fare altrettanto, coerentemente con gli impegni presi in campagna elettorale. Non vogliamo una semplice proroga, ma una soluzione definitiva a questo problema, che da anni affligge circa 30mila imprese e che non offre un quadro normativo chiaro di riferimento nemmeno ai Comuni”. Lo afferma il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega), a commento della notizia della nuova sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni balneari.

Balneari: Sib, è urgente riforma di legge organica della materia

“Ci lascia sbalorditi il clamore che sta suscitando questa sentenza del Consiglio di Stato. Con questa sentenza il Consiglio di Stato si limita a ribadire quanto deciso con le sentenze dell’Adunanza plenaria, per cui deve essere disapplicata qualsiasi proroga (anche di un solo giorno), diversa da quella da essa stessa stabilita”. Lo dice all’ANSA Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari – Confcommercio, commentando la pronuncia in materia di concessioni balneari.

“Con ciò – continua Capacchione – trova ulteriore conferma quanto abbiamo ripetutamente chiesto: non solo è opportuno, ma
anche necessario, che il Parlamento sollevi la questione di conflitto di attribuzione contro le sentenze dell’Adunanza plenaria davanti alla Corte costituzionale. Diversamente, il governo e il Parlamento sono stati privati delle proprie esclusive prerogative legislative in materia. In questo Paese chi legifera sulle concessioni demaniali, il Parlamento o il Consiglio di Stato? E, a questo proposito si conferma quanto da noi chiesto: è urgente una legge di riforma organica della materia che effettui un corretto bilanciamento fra l’esigenza di una maggiore concorrenza e la salvaguardia dei diritti dei concessionari attualmente operanti”. (ANSA).