Venezia, Il Lido de Bains cambia gestione entra nuova cordata guidata da Berton di Unionmare Veneto

COIMA SGR – società indipendente leader nella gestione patrimoniale di fondi di investimento immobiliare per conto di investitori istituzionali – per conto del fondo Lido di Venezia II (“LDV II”) ha perfezionato l’accordo per la gestione delle attività balneari e ricreative della spiaggia des Bains con la società DBLido Srl, newco guidata da Alessandro Berton, imprenditore e presidente di Unionmare Veneto, e Michela Cafarchia, albergatrice e ristoratrice, nonché presidente del Consorzio Venezia e il suo Lido. Della cordata fanno parte anche altri imprenditori come Roberto Ceolin, Francesco Salomon e Vincenzo Zagnoni.

La spiaggia des Bains, la cui concessione demaniale è stata rinnovata per 20 anni con procedura ad evidenza pubblica nel 2019, sarà oggetto di un programma di interventi di riqualificazione, in ottemperanza agli impegni concessori e in conformità con il Piano Particolareggiato dell’Arenile dell’Isola del Lido.
I titolari della concessione demaniale hanno affidato, con un accordo pluriennale, la gestione della spiaggia, con un contratto di affitto di ramo di azienda, per i prossimi tre anni. Sempre i titolari della concessione hanno garantito un piano di investimenti di tre milioni di euro, nell’arco di questi tre anni.I titolari della concessione demaniale hanno affidato, con un accordo pluriennale, la gestione della spiaggia, con un contratto di affitto di ramo di azienda, per i prossimi tre anni. Sempre i titolari della concessione hanno garantito un piano di investimenti di tre milioni di euro, nell’arco di questi tre anni.

Marco Croatti, M5S: “Balneari, la Meloni regala al Paese procedura infrazione Unione europea”

“Ormai è chiaro a tutti: la proroga di un anno delle concessioni demaniali, inserita nel Milleproroghe per calcolati scopi di consenso, ci porta dritti allo scontro con l’Unione Europea. Giorgia Meloni si sta prendendo la responsabilità di regalare al paese una salatissima procedura d’infrazione di Bruxelles, vanificando quindi il risultato raggiunto lo scorso giugno con il Ddl Concorrenza. Votato, per altro, anche da Lega e Forza Italia, che ora gioiscono per essersi fatte ancora beffe degli imprenditori del settore. Lo ribadiamo: le spiagge sono un bene che appartiene a tutti gli italiani, e non solo agli attuali concessionari.

Quindi un nuovo sistema di gare pubbliche è non solo ineluttabile, ma è anche l’unico viatico per riformare un settore impantanato tra mille criticità, che lascia imperversare pochi furbi a scapito di tanti che lavorano virtuosamente con dedizione. I sovranisti dello sdraio sono convinti di risolvere la questione solo guadagnando tempo, infilando la testa sotto la sabbia, ma il destino del comparto è chiaro. Quello che per i Gasparri di turno è un favore agli imprenditori, è al contrario un danno agli stessi, ai loro dipendenti e anche agli utenti. Tutto questo non fa che fiaccare l’offerta turistica e bloccare un settore che questa maggioranza vuole elevare a corporazione.

Gli investimenti rimarranno ancora fermi mentre all’orizzonte si profilano piogge di ricorsi e multe eurounitarie; comprensibili le preoccupazioni di amministratori locali e di tanti operatori balneari che hanno compreso come questo governo stia portando il comparto sull’orlo del baratro con un approccio approssimativo, raffazzonato e dunque pericoloso”.