Forum Internazionale turismo, Licordari: “Meloni ribadisce volontà Governo di trattare con Bruxelles”

Quest’ oggi il Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni intervenendo in collegamento al Forum Internazionale del Turismo in corso a Baveno sul Lago Maggiore non ha dimenticato di trattare la questione riguardante le concessioni turístico balneari.
Infatti nel suo completo intervento sulle tematiche del Turismo che ha toccato le varie componenti di questo importantissimo settore economico, la Premier Meloni ha sottolineato l’ importanza strategica di tutta l’ economia del Mare ricordando proprio di aver istituito per la prima volta il Ministero del Mare che ha da poco redatto un piano strategico sull’ economie che proprio dal mare derivano. Ed in questo contesto non ha dimenticato di sottolineare l’importanza del turismo balneare e la volontà del Governo di proseguire la trattativa con Bruxelles per dare certezza normativa ai concessionari.
Queste dichiarazioni assumono un valore importante per quel che riguarda l’ orientamento politico di questo Governo, soprattutto alla luce dei recenti accadimenti: la sentenza della Cassazione a sezioni Unite che ha spazzato via dall’ ordinamento giudiziario l’ errata sentenza del Consiglio di Stato su cui molti hanno basato l’ attacco alle imprese balneari italiane, primi fra tutti i tecnocrati di Bruxelles che pochi giorni or sono hanno recapitato all’ Italia un parere motivato, dal sapore di un ultimatum, basandosi anche sulla sentenza oggi evaporata, cancellata.
La soluzione è a portata di mano del Governo che senza indugi, a nostro avviso, deve tramutare in norma il risultato della mappatura delle coste Italiane.
Lo dichiara Fabrizio Licordari Presidente di Assobalneari Italia Federturismo Confindustria

Guarda l’intervento di Giorgia Meloni

Licordari, Assobalneari: “La soluzione per le concessioni balneari è scritta chiaramente nella Bolkestein”

Il tema delle concessioni balneari viene presentato come complesso ed un nodo difficile da affrontare e risolvere per i Governi che dal 2008 ad oggi si sono misurati su questa questione. Ma la soluzione è più semplice di quanto venga fatta volutamente apparire e la troviamo in tutta la sua disarmante semplicità leggendo gli articoli 11 e 12 della Direttiva Bolkestein senza neanche aver bisogno di essere giuristi per poterla comprendere. Infatti l’ art. 12 così recita : QUALORA il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per la scarsità delle risorse naturali, gli Stati membri applicano una procedura di selezione (gare ndr).

Per questo motivo il Governo Meloni ha istituito un apposito tavolo tecnico a Palazzo Chigi coinvolgendo ben 9 ministeri con l’ importante contributo del Ministero delle Infrastrutture che, di concerto con il Ministero dell’ Ambiente, attraverso il Sistema Informatico del Demanio ha permesso di certificare che le coste marittime italiane sono occupate solo per il 33% (manca ancora il dato lacuale e fluviale ancora da determinare) e che perciò la risorsa di cui tratta l’ art 12 della direttiva NON E’ scarsa. Perciò come conseguenza della mancanza del presupposto per fare le procedure selettive evidenziate dal
“Qualora” con cui inizia appunto l’ art 12, si ricade obbligatoriamente nel precedente art 11 della stessa Direttiva che prevede la durata non limitata delle autorizzazioni.
Bene ha fatto il Governo Meloni ad acquisire questo dato inconfutabile che gli consentirà di opporsi con dati alla mano alle sospette pressioni di questa Commissione europea ormai in scadenza che ha visto offuscata la sua attività con il Qatargate, una pagina vergognosa per le istituzioni europee. La vicenda delle concessioni balneari ha tutto il sapore di un Beachgate, che siamo certi il nostro Governo saprà fronteggiare facendo valere la verità che proprio emerge dalla stessa Direttiva e dalla Sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo del 20 aprile scorso.

Anche lo stesso Tar di lecce con la sentenza di pochi giorni orsono ha ben evidenziato l’ importanza del risultato della mappatura che non è una difesa di una corporazione, ma lo strumento governativo per dimostrare finalmente come stanno le cose in Italia. Le imprese italiane non devono cadere in mano a multinazionali straniere. Lo dichiara Fabrizio Licordari Presidente di Assobalneari Federturismo Confindustria.