Sib e Fiba, nuovo ricorso alle Sezioni Unite della Cassazione contro il Consiglio di Stato

In una giurisprudenza amministrativa palesemente contrastante e contraddittoria arriva, da ultimo, la sentenza del Consiglio di Stato nr. 4479/2024 del 20 maggio 2024 sul Comune di Lecce (e altre due identiche riguardanti i Comuni di Ginosa e Manduria).
In questa sentenza il Consiglio di Stato (incredibilmente!) afferma che l’obbligo di gara sussiste indipendentemente dall’accertamento della “scarsità” della risorsa o dalla rilevanza transfrontaliera della concessione in quanto “il diritto nazionale impone in ogni caso di procedere con procedura selettiva comparativa ispirata ai fondamentali principi di imparzialità, trasparenza e concorrenza e preclude l’affidamento o la proroga della concessione in via diretta ai concessionari uscenti”(punto 55 della sentenza).
E’ del tutto evidente che si tratta di una sentenza che si pone in netto contrasto con quanto chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE 20 aprile 2023 C-348/22) che impone invece e al contrario le gare solo se la “risorsa è scarsa” (punti 43 e segg).
Ed è bene ricordare che spetta alla Corte di Giustizia dell’Unione europea la funzione esclusiva di fornire l’interpretazione autentica del diritto europeo e che le sue sentenze sono vincolanti per tutti gli Stati, i loro Organi giurisdizionali e per la stessa Commissione europea. .
A ciò si aggiunga che in questa sconcertante sentenza vi è una grave omissione di pronuncia da parte del Consiglio di stato sull’eccezione della riserva esclusiva di giurisdizione della Corte Costituzionale qualora, dalla disapplicazione di legge, derivino possibili conseguenze penali (v. art. 1161 del CdN)
Lo ha espressamente chiarito la Corte Costituzionale con la sentenza 28 gennaio 2010 nr. 28 laddove ha stabilito espressamente che gli “effetti diretti devono invece ritenersi esclusi se dall’applicazione della
direttiva deriva una responsabilità penale” (punto 5). Ecco perché questa ultima sentenza a nostro avviso è profondamente sbagliata e come tale da noi sarà impugnata, insieme alle altre due analoghe, davanti alla Cassazione a Sezioni Unite confidando nel loro annullamento come già avvenuto alla nr. 18 del 9 novembre 2021 dell’Adunanza plenaria.
Ci auguriamo che anche il Governo e il Parlamento doverosamente e opportunamente sollevino, avverso tali ultime sconcertanti sentenze, il conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale. Ma ci auguriamo soprattutto che il Governo emani senza indugio un provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana e risolva strutturalmente questa annosa vicenda.

Balneari, Fiba Confesercenti: “bene piano del mare Governo, ora accelerare percorso riformatore concessioni ed affrontare erosione costiera”

“Apprezziamo con piena condivisione l’analisi del Governo sul sistema balneare italiano contenuta nel Piano del Mare: fotografa in maniera assolutamente reale la drammaticità e precarietà della situazione, per questo è anzitutto indispensabile accelerare il percorso riformatore che riguarda il sistema turistico balneare italiano”.

Così Maurizio Rustignoli, Presidente di Fiba Confesercenti, durante il suo intervento nel corso dell’audizione “Turismo del mare” svoltasi presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Le oltre 30.000 imprese del turismo balneare – prosegue il presidente – costituiscono la spina dorsale del comparto e non è più procrastinabile un intervento dell’esecutivo italiano volto a riordinare e semplificare la disciplina in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative”.

“Vogliamo evidenziare – aggiunge Rustignoli – l’importanza dell’impegno in corso del tavolo tecnico inerente la mappatura delle coste italiane: il lavoro svolto dal MIT ci permette, dopo ben 15 anni, di avere una mappatura ufficiale ed un primo importante esito è l’aver individuato la percentuale delle coste occupate, ovvero il 33%.

Riteniamo, perciò, che adesso sia fondamentale elaborare rapidamente una normativa basata sui dati della mappatura e contemporaneamente avviare una nuova programmazione del demanio marittimo”.

“Occorre inoltre – sottolinea il presidente – che venga dato adeguato riconoscimento al principio della congrua remunerazione di tutti i beni materiali e immateriali appartenenti all’impresa balneare, e non solo degli investimenti non ancora ammortizzati: migliaia di famiglie hanno speso tutta la loro vita in questo lavoro, con cospicui investimenti di cui beneficia il sistema e il cui valore è giusto sia riconosciuto in capo ai titolari delle aziende”.

“Altro tema fondamentale da affrontare per rafforzare il sistema balneare italiano – conclude Rustignoli – è quello della erosione costiera, che necessita di competenze ed interventi diretti: è indispensabile una progettazione idonea per andare a ricostruire l’arenile individuando nuove tipologie di intervento, che vadano oltre le classiche scogliere a protezione della costa.

Ci riferiamo soprattutto alle nuove tipologie di ‘Reef Ball’, barriere frangiflutto sommerse per antierosione e ricostruzione costiera e per il ripopolamento ittico”.