Scopri di più sull'articolo Cna chiede incontro urgente con i presidenti Meloni e Fedriga
gabriella-clare-marino-RXHlWAoypXA-unsplash

Cna chiede incontro urgente con i presidenti Meloni e Fedriga

CNA Balneari ha richiesto un incontro urgente, con due lettere distinte, al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. Tema delle richieste la scadenza, imposta dalla legge 118/2022, delle concessioni balneari, prevista tra meno di cinque mesi, in assenza di una norma nazionale e senza linee guida omogenee per l’intero sistema balneare italiano.

Al presidente Meloni si chiede di difendere, in ambito nazionale ed europeo, la specificità italiana caratterizzata da un vivace tessuto imprenditoriale fortemente radicato nelle dinamiche di sviluppo dei territori. Al presidente Fedriga viene evidenziata la necessità di adottare criteri univoci attraverso i quali procedere al rinnovo delle concessioni.

CNA Balneari, privilegiando il dialogo rispetto alle espressioni di protesta e a manifestazioni che non aiutano alla soluzione dell’annosa “questione balneare”, chiede però un intervento tempestivo del Governo per riaprire il confronto con una categoria investita da un profondo disorientamento, causato dalle ripetute pronunce degli organi di giurisdizione nazionali ed europei nonché dalle disomogenee iniziative intraprese dai Comuni.

La crescente incertezza sul futuro della regolamentazione e dell’assegnazione delle concessioni demaniali marittime necessita di immediate, e non più procrastinabili, risposte alle imprese del settore.

È necessario conoscere urgentemente gli orientamenti del Governo sul riordino della materia delle concessioni in ordine alla mappatura e alla conseguente disponibilità della risorsa spiaggia, certificata dal tavolo tecnico istituito a suo tempo a Palazzo Chigi. È indispensabile, inoltre, una rapida definizione dei criteri per il riconoscimento degli indennizzi, quantitativi e qualitativi, anche connessi al valore commerciale al fine di dare indirizzi certi alle regioni e ai Comuni. Non c’è più tempo da perdere per dare risposte a 30mila imprese balneari italiane con decine di migliaia di dipendenti e un considerevole indotto che allo stato non hanno contezza sul proprio futuro.

Assobalneari e Base Balneare chiedono lo stop al caos delle concessioni

“La categoria ha richiesto alla Presidente del Consiglio Meloni una convocazione urgente per risolvere l’attuale situazione di grande incertezza e tutelare oltre 30 mila famiglie italiane

Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria e Base Balneare con Donnedamare hanno inviato una lettera alla Presidente del Consiglio Meloni, richiedendo la convocazione di una riunione di urgenza per arrivare a una risoluzione della situazione di forte incertezza che colpisce il settore del turismo balneare.
La richiesta, redatta e firmata insieme ad altre 5 associazioni di concessionari del comparto del turismo costiero, arriva all’indomani della sentenza della Corte di Giustizia UE che ha dichiarato legittimi gli espropri balneari al termine delle concessioni e che lascerebbe in ginocchio un comparto che oggi conta oltre 30.000 imprese.
“L’incertezza che caratterizza il settore balneare è ormai sfociata in un vero e proprio caos, che in mancanza di una normativa si ripercuote in continui atti da parte del potere giudiziario, che erroneamente legittimano categorie a noi ostili a compiere gesti di forza e occupazione degli spazi in cui sorgono le nostre attività imprenditoriali. Facciamo appello al governo affinché venga dato seguito all’impegno già preso e si tuteli il valore di migliaia di imprese che, con il loro costante operato, da sempre concorrono alla crescita dell’economia nazionale e a consolidare la reputazione internazionale del nostro Paese.” hanno commentato i Presidenti Licordari di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria e Bolla di Base Balneare con Donnedamare.
Grazie agli importanti investimenti realizzati negli anni, l’intera categoria, che dà lavoro a oltre 300.000 persone, ha trasformato i litorali italiani in una delle mete più ambite per il turismo di tutto il mondo, contribuendo a dare vita a un’eccellenza a livello internazionale che oggi rappresenta uno dei principali motori per la creazione del Pil e del turismo di qualità in Italia. A testimonianza del valore generato dal settore, secondo un’anticipazione di uno studio condotto e coordinato dal Professor Daniele Marini dell’Università di Padova, per ogni euro speso in uno stabilimento balneare si genera un valore di 2,46 euro in Italia.
Risulta dunque fondamentale che si arrivi a una ferma presa di posizione nei confronti della Commissione Europea, anche in considerazione dell’ultima sentenza della CGUE che non potrà che avere riflessi negativi sulla qualità oggi garantita dal settore, causando pesanti ricadute negative sull’economia turistica nazionale.”
Lo dichiarano Fabrizio Licordari di Assobalneari Itália e Bertina Bolla di Donnedamare

Scarica la lettera