Balneari, Croatti (M5S): “Governo consegna settore al caos”
“Dopo oltre due anni il governo toglie la testa dalla sabbia e all’interno del decreto Infrazioni decide finalmente di affrontare il tema delle concessioni demaniali. Qual è il risultato? Il governo Meloni e i partiti di destra riescono a tradire e ad abbandonare tutti: i cittadini, gli unici proprietari delle nostre spiagge; le piccole e micro imprese che si trovano senza tutela alcuna; i comuni italiani che lascia soli a gestire una partita complicatissima.
Una situazione paradigmatica del modo di intendere la politica della destra italiana, ossia lasciare soccombere i più deboli e far prevalere i più forti, i più furbi. È così su tutto: sanità, giustizia, scuola, economia, pensioni. Alla fine dei conti le uniche cose che questo esecutivo di destra, politicamente pavido e codardo, ha partorito sulle concessioni balneari è incertezza, frustrazione negli operatori, una proroga al 2027 che nessuno vuole e un decreto che manca di tutele che proteggano e valorizzino le piccole imprese balneari e impediscano offerte predatorie multiple di chi è economicamente più forte. Insomma una legge per le spiagge che è uguale alla legge della giungla. Altro che battere i pugni in Europa, abbiamo un governo e una maggioranza di Don Abbondio che lasciano il comparto nel caos con una proroga che alimenterà l’incertezza, bloccherà ancora qualunque investimento in competitività e sostenibilità e soprattutto, da veri vigliacchi, lasciano il cerino in mano ai comuni costieri che avranno il compito di fare quello che non ha fatto l’esecutivo: scrivere bandi che proteggano le peculiarità del nostro sistema balneare e le piccole e micro imprese di cui è composto.
In senato abbiamo presentato numerosi emendamenti che vanno proprio in questa direzione, essere dalla parte dei cittadini e delle piccole imprese. Ed è per questo che la destra italiana li ha bocciati tutti; patrioti a parole ma traditori nei fatti”. Così il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti nel suo intervento in aula durante la discussione sul decreto Infrazioni.