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Tar di Roma e Lecce danno ragione a Federbalneari Italia

Nuovo e importante riconoscimento della posizione di Federbalneari da parte della giustizia amministrativa. Il Tar di Lecce ha accolto il ricorso presentato dal Lido Perla dello Jonio di Ginosa Marina contro il Comune, che aveva disposto la rimozione delle opere realizzate dallo stabilimento balneare entro il 31 dicembre scorso. Il giudice monocratico del Tar ha stabilito che tali opere potranno rimanere installate fino alla nuova assegnazione della concessione, giudicandole legittime.

Il Tribunale ha inoltre precisato che non vi è alcuna illegittimità nella proroga prevista dalla legge 118/2022, che estende la durata delle concessioni fino al 30 settembre 2027.

Il risultato è stato ottenuto dall’avvocato Gaetano (Nino) Giordano, presidente di Federbalneari Campania nonchè Coordinatore Sud Italia, rappresentando un successo significativo per l’intero settore balneare. L’udienza per la discussione in camera di consiglio della domanda cautelare è stata fissata per l’8 gennaio, in concomitanza con altri ricorsi presentati da diversi concessionari.

A questa sentenza del Tar di Lecce si aggiunge quella del Tar del Lazio, sezione di Roma, che ha dichiarato illegittimo il decreto ministeriale di aggiornamento dei canoni per il 2023. Il Tribunale ha giudicato inconferente il principio su cui si basava l’adeguamento annuale dei canoni secondo gli indici ISTAT. Questa decisione conferma i dubbi già sollevati da Federbalneari e pone ulteriori aspettative per un pronunciamento del Consiglio di Stato sulla questione.

Federbalneari, da circa un anno, ha messo a disposizione dei concessionari modelli da presentare agli enti competenti in caso di dichiarazioni di illegittimità da parte della magistratura del decreto ministeriale di aggiornamento del canone per l’anno 2023 – ha sottolineato l’avvocato Gaetano (Nino) Giordano, i quali potrebbero, in un prossimo futuro e a seguito di un pronunciamento conforme del Consiglio di Stato, avanzare pretese restitutorie della quota canone pagata in eccedenza. 

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Tar Lazio sancisce l’illegittimità dell’aumento del 25% sui canoni delle concessioni balneari

La sentenza n. 13/2025 del TAR Lazio annulla l’incremento deciso dal Ministero delle Infrastrutture per il 2023.

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha emesso ieri 2 gennaio, la sentenza nr. 13/2025 che ha importanti implicazioni per i titolari di concessioni balneari in Italia. La decisione, presieduta da Anna Maria Verlengia e l’estensore Pierluigi Tonnara, ha accolto il ricorso di Gestione Villaggi Turistici Rosapineta S.A.S. di P. Brazzalotto & C.. Rappresentata dall’avvocato Valerio Migliorini, la società ha ottenuto l’annullamento dell’aumento del 25% sui canoni demaniali deciso dal Ministero delle Infrastrutture nel 2023, poiché ritenuto ingiustificato.

Il ricorso era stato presentato contro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia del Demanio, con l’intervento ad adiuvandum di Assiterminal – Associazione italiana Port & Terminal Operators.

Le Ragioni della Decisione:

  • Violazione della Norma: Il cuore della sentenza risiede nella violazione dell’art. 04 del D.L. 400/1993, convertito nella L. 494/1993, che stabilisce che i canoni annui per le concessioni demaniali marittime debbano essere aggiornati sulla base di specifici indici ISTAT. Il Ministero ha utilizzato l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali invece del previsto indice dei prezzi all’ingrosso, non più disponibile dall’Istat, senza una base legale per tale sostituzione.
  • Eccesso di Potere: Il tribunale ha rilevato un eccesso di potere per travisamento, difetto di istruttoria e motivazione, in quanto il decreto non ha giustificato adeguatamente la scelta di utilizzare un indice diverso da quello prescritto dalla legge.
  • Incompetenza: È stata contestata anche la competenza del Direttore Generale che ha emanato il decreto, poiché la legge attribuiva tale potere al Ministro della marina mercantile.

La sentenza ha non solo annullato il decreto ministeriale del 30 dicembre 2022 e la conseguente nota del Comune di Rosolina che applicava tale decreto, ma ha anche stabilito un precedente legale significativo per le future decisioni sul calcolo dei canoni demaniali. Questo potrebbe portare a revisioni e rimborsi per gli aumenti già pagati dai concessionari.