Flat tax e concessione balneari, la Commissione boccia l’Italia. Ancora. Non vanno nella giusta direzione, non aiutano il Paese a crescere e servono per questo i correttivi del caso. Un’annotazione contenuta nel preambolo che porta alle raccomandazioni specifiche redatte per lo Stato membro fondatore, che anticipa la richiesta vera e propria. Al governo viene raccomandato di adottare e attuare la legge delega sulla riforma tributaria, “preservando la progressività del sistema tributario e migliorandone l’equità, in particolare razionalizzando e riducendo le agevolazioni fiscali”. E’ nell’introduzione che è contenuta spiegazione e traduzione del passaggio. Con tanto di critica.
“L’estensione del regime forfettario ai lavoratori autonomi desta preoccupazioni circa l’equità e l’efficienza del sistema tributario“, scrivono i servizi della Commissione europea. “Anche l’introduzione di un nuovo regime forfettario sugli aumenti salariali per il 2023 ha aumentato la complessità” del sistema tricolore. Dunque politicamente la ricetta scelta fin qui non solo non convince, proprio non piace.
Di fronte all’imperativo di “preservare la progressività del sistema fiscale, ridurre la complessità, aumentare gli incentivi al lavoro, rafforzare l’adempimento fiscale e garantire la neutralità di bilancio”, la Commissione suggerisce al governo Meloni come procedere, in modo pratico. “C’è il potenziale per aumentare le entrate da altre fonti meno dannose per la crescita, come la proprietà, l’Iva e l’autorizzazione all’uso dei beni costieri demaniali, al fine di ridurre il carico fiscale sul lavoro”.
Nel passaggio in questione il documento di lavoro della Commissione suggerisce inoltre l’introduzione di una patrimoniale, ipotesi sempre scartata dall’attuale maggioranza Fratelli d’Italia-Lega-Forza Italia. A cui viene ricordato che in questi ultimi anni davvero pochissimi passi avanti sono stati fatti nella lotta all’evasione fiscale. Nella richiesta di una patrimoniale, il preambolo alla raccomandazioni ricorda, una volta di più, che “è importante affrontare una sfida di lunga data che non è inclusa nella legge delega, vale a dire i valori catastali in gran parte obsoleti, che servono come base per il calcolo dell’imposta sugli immobili”.