Venezia, spiagge del Lido: Stop alle gare fino al 2027 con la proroga delle concessioni

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Il Governo italiano ha deciso di prorogare le concessioni demaniali marittime al 2027, una scelta che avrà un impatto significativo anche sulle spiagge del Lido di Venezia. Tale proroga, confermata dall’assessore comunale al bilancio Michele Zuin, sospende per tre anni l’indizione di gare per il rinnovo delle concessioni, congelando la situazione attuale e garantendo agli operatori esistenti una maggiore stabilità, ma lasciando alcuni nel limbo delle incertezze.

Mentre a Jesolo molte concessioni sono state rinnovate in anticipo rispetto all’intervento governativo, al Lido la situazione resta ferma. I piani di rinnovo decennale avanzati da alcuni gestori in base alla legge regionale 33, così come nuove gare, non saranno processati fino alla scadenza della proroga. Questa decisione coinvolge solo le concessioni ancora in attesa di definizione, mentre alcune strutture già rinnovate, come quelle di “Venezia Spiagge” e degli stabilimenti ex Ciga, proseguiranno regolarmente le loro attività.

Alessandro Rizzo, presidente del Consorzio degli stabilimenti balneari del Lido, ha espresso preoccupazione per il futuro degli investimenti, definendo i tre anni di proroga un periodo di “limbo”. Secondo Rizzo, questo breve orizzonte temporale potrebbe scoraggiare i gestori dall’avviare progetti di modernizzazione e miglioramento delle strutture.

La scelta governativa di rimandare le gare mira a mettere ordine nel complesso panorama normativo legato alla Direttiva Bolkestein, che da anni alimenta tensioni e incertezze nel settore balneare italiano. L’assessore Zuin ha sottolineato che questa decisione permette agli operatori di lavorare con maggiore serenità, pur riconoscendo i limiti che un periodo così breve può imporre ai piani di sviluppo delle imprese.

Molti operatori locali lamentano la mancanza di chiarezza e temono che la proroga al 2027 non basti a risolvere il problema di fondo, ovvero la necessità di un quadro normativo stabile e condiviso. Ad esempio, il Consorzio Alberghi del Lido aveva presentato una domanda di rinnovo ventennale accompagnata da un piano di investimenti rilevante, ma la proroga blocca ogni decisione, alimentando ulteriormente l’incertezza.

Il “congelamento” delle gare per tre anni potrebbe offrire un’occasione per avviare un confronto più ampio tra le parti coinvolte: istituzioni locali, gestori e governo centrale. Tuttavia, senza un piano chiaro per il post-2027, il rischio è che questa proroga rappresenti solo un rinvio di problemi che richiedono soluzioni strutturali.

Questo scenario riflette una delle tante sfide che il settore balneare italiano deve affrontare per coniugare le richieste dell’Unione Europea, la tutela degli operatori locali e la valorizzazione delle coste come patrimonio nazionale.

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